mercoledì 23 settembre 2015


Direttamente dal libro "Brand Name Stories" di Béatrice Ferrari e Linda Liguori, Lupetti Editore:

8 marzo 1934: "... dobbiamo fare dono al popolo tedesco di una vettura che non costi più di una motocicletta e che consumi poco carburante". Queste le parole di Adolf Hitler al 24° Salone del Internazionale dell'Automobile di Berlino.
Il prototipo è già pronto grazie agli studi svolti dal Professor Ferdinand Porsche "arruolato" da Hitler per realizzare i suoi obiettivi. E' sempre Hitler che parla:" A questa macchina può andare un solo nome. Deve portare il nome dell'organizzazione che al meglio si sforza di dare gioia al nostro popolo, gioia e forza. Dovrà chiamarsi KDF-Wagen!" abbreviazione di Kraft Durch Freude-Wagen ovvero "l'auto della forza attraverso la gioia".
Nel 1938, a Fallersleben in Bassa Sassonia, Hitler posa simbolicamente la prima pietra del complesso industriale che dovrà produrre migliaia di "vetture del popolo" o volkswagen, come si dice nella lingua tedesca associando semplicemente i due termini volk "popolo" e wagen "vettura".
Volkswagen prende in modo naturale il sopravvento sul dome KDF-Wagen diventando il brand name ufficiale della macchina.
Nel 1947 vengono prodotte le prime automobili destinate al governo militare britannico e in seguito al popolo tedesco. La vettura è all'avanguardia per le innovazioni tecniche e in breve tempo conquista tutto il mondo. La sua forma originale invece le fa guadagnare lo scherzoso soprannome di "cimice, scarabeo", in tedesco Der Kafer, che viene adattato in ciascun paese: Beetle, Bug, Coccinelle, Cox, Escarabajo, Maggiolino.
Negli anni il Kafer e la marca Volkswagen, oramai utilizzata anche come nome della casa automobilistica, si scrollano di dosso la scomoda eredità nazista per diventare un brand sinonimo di qualità, modernità e affidabilità.
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